Il momento migliore? Adesso

      “Il momento migliore per piantare un albero era vent’anni fa. Il secondo momento migliore è adesso”. E allora non perdiamo un altro secondo a indugiare: ne va di noi. Si tramanda in oriente questo detto che pare rimonti direttamente a Confucio e che arriva a devastare tutti i nostri rimpianti. A scuotere noi, persone spesso ancorate a ciò che è stato, che è stato fatto, che avrebbe dovuto essere fatto o che non è stato fatto; a richiamare noi che passiamo anni della nostra vita a rammaricarci di un passato peraltro già inzuppato di lamento.

         E invece è tempo ormai del tuo ritorno a te, di dare voce alla consapevolezza che grida al mondo che la Vita è adesso. Come si cantava alcuni anni fa, accorgiti che sei tu che spingi avanti il cuore … sei tu nel tempo che ci fa più grandi e diventi persona, uomo signore del tuo presente, donna invincibile custode del giorno. Ecco la scelta che scava la tomba di ogni sterile lamento, che diventa schiaffo mortale sulla guancia dei rimorsi e dei rimpianti. Con la scelta di essere Qui proclami la tua vittoria. Non solo avrai risolto positivamente il tuo conflitto con il passato, ma non ci sarà più neppure quella insensata attesa del momento migliore per fare questa e quell’altra cosa.

        Non sai quanto sia esaltante la consapevolezza che non esiste un momento migliore del presente! Esprimiamo dunque nell’oggi la nostra capacità di scegliere di fare quello che davvero vogliamo. E sorridiamo felici al nuovo corso della nostra vita.

        Un new deal è finalmente iniziato per te. Hai aperto gli occhi e ti sei svegliato alla luce benedetta della tua alba: hai cominciato a bere alle sorgenti della saggezza antica e ricordi il monito del filosofo: “Fa tesoro di tutto il tempo che hai: sarai meno schiavo del domani se ti sarai reso padrone dell’oggi”. Padrone! Oggi! Parole potenti e potenzianti entrate in pianta stabile nel tuo nuovo lessico. Saprai fare discorsi che ti stupiranno, quelli che mai avresti potuto udire nascere dentro di te mentre inquieto ti voltavi alla vanità del tempo che fu. Ora compi il tuo balzo fuori da quanto è andato e salta nel tuo oggi. La tua nuova password di accesso al mondo sarà … carpe diem!

        Che buffo! Da ragazzino quando ho sentito pronunciare per la prima volta carpe diem credevo fosse una parolaccia. Come “porco cane”, “porca miseria”. Un’imprecazione in latino insomma. E invece è un condensato della saggezza antica. Il poeta latino Orazio ci ha lasciato il raggio di luce che forse cercavamo da tempo. Quello da cavalcare nelle praterie dell’Universo.

Ho interpretato questo carpe diem come una danza, i cui passi voglio condividere con te. In cinque movimenti:

  1. Letteralmente carpe diem significa prendi il giorno, nel senso di cogli l’attimo. Forse vivi il presente rende meglio la sua forza. Personalmente, ritengo che la traduzione migliore sia: cogli al volo la gioia dell’oggi. Sì, mi piace così, questo primo passo della nostra danza nel presente. Nella gioia. I tuoi primi volteggi nell’adesso portano subito leggerezza alla vita. Dalla fatica alla poesia. Ci si sente già meglio.

         2. Ormai la danza è in corso e il successivo movimento è l’azione: prendi! Cogli! Quanta vigorosa plasticità in questo verbo! Non ti pare di vedere una mano che afferra? Si tratta di un invito chiaro. Perentorio. Mi par di ricordare che è nel modo imperativo! E la persona? Non c’è dubbio: seconda persona singolare! Sì, si sta parlando di Te! Sei chiamato a fare una scelta. A farla adesso.

  1. Che potenza questo messaggio! Che vertigine di bellezza in questo carpe diem! Ma c’è molto di più. Pochi infatti sanno che queste due parole sono solo l’inizio della frase memorabile. Continua così: quam minimum credula postero. Ossia, senza riporre alcuna speranza nel domani. Ecco il terzo movimento: portarci nel Centro. Nell’unico grande centro esistente,  quello dell’Oggi. Si tratta di sfiduciare il domani rendendolo inoffensivo. Inoffensivo dal punto di vista emozionale.
  2. Perché cogliere il presente? Perché tanta foga a raccomandare di non pensare al domani? Tra le tante possibile, io vedo una sola risposta illuminante che mi appaga: per il fatto che solo nell’oggi c’è la gioia. Essa è tutta racchiusa nel qui e adesso. Nel giorno che stai vivendo, metafora del Giorno senza tempo che pulsa di eternità. Gioisci adesso! Ridi adesso! Godi ora di ogni bellezza nell’attimo che ti avvolge festante. Solo Oggi c’è luce, solo nel giorno in cui i tuoi occhi sono vivi alla Vita.
  3. Tra un volteggio e l’altro, capiamo che la nostra danza è diventata ormai quasi un nuovo modo di vivere: un accesso alla consapevolezza di essere qui nell’oggi che un Universo benevolo ha preparato per noi. Anzi, vuoi sapere qualcosa che ancora forse nessuno ti ha detto? Tu sei il Qui fatto carne. Sei Tu quel “diem” da prendere. Sì, forse è il momento di spalancare gli occhi su un’evidenza inattesa. Carpe diem, nel suo più potente significato, è una sfida: Cogli te stesso come Signore del tempo!

       E in tempi moderni, questo elemento lo ha reso poetico lo stupendo Og Mandino: “Vivrò questo giorno come se fosse l’ultimo. Questo giorno è tutto quanto posseggo e queste ore sono adesso la mia eternità”.

        E, a parer mio, a questo punto non ci resta che continuare a danzare. Per scelta. Perché è bello essere Signori del Tempo e sapere che il momento migliore è davvero adesso!

       “Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre”. (Gandhi)

         Un abbraccio grande,

         Mauro Turrini

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