Ah, lo Yoga della risata! Che bello! Che passione! Che libertà!

Quando pratichi lo Yoga della risata senti che sei padrone di te stesso. Hai scelto di ridere. E sei felice perché ridi.

Aveva ragione lo scrittore Aleksandr Herzen a dire che il riso ha in sé qualcosa di rivoluzionario. Perché esso è profondamente democratico e non sopporta di essere governato. Da chicchessia!

         E tra i tanti aspetti dello Yoga della risata che mi hanno affascinato da subito c’è il grande senso di libertà che attraversa questa tecnica. E non a caso. Nella settimana che ho vissuto con lui, ho capito che il dr Kataria vuole il suo movimento segnato nell’intimo dalla libertà. Gran cosa. Bene supremo.

         A ben pensarci non potrebbe essere altrimenti. Lo Yoga della risata è un gioco. Un divertimento spontaneo e semplice in cui esprimere la giocosità infantile. Ridere e star bene: ridere senza ordini e disciplina. Per il piacere di farlo. No, non si sente prorpio il bisogno di qualcuno che qui voglia fare il capo. Lo Yoga della risata rende ognuno felice capo di se stesso.

         La forza del movimento Laughter Yoga è tutta nella sua libertà. E tanto è profondo questo spirito che il dr Kataria invita tutti i Teacher e i Leader  ad essere creativi nel cercare vie nuove e originali per far conoscere lo Yoga della risata. Perché il maggior numero di persone possibile ritrovi la gioia di ridere. E di vivere. Liberamente.

Cercare le strade per la diffusione dello Yoga della risata nel mondo: ecco l’impegno di ogni Teacher e Leader. E questo, con la massima apertura su tutto ciò che può essere utile a questa missione. Auspicabile e lodevole battere strade nuove, ma è intelligente anche valorizzare, senza pregiudizio, modelli “vecchi” e già collaudati. Tra questi, le associazioni. Uno strumento tra altri a servizio della grande idealità e spiritualità del Laughter Yoga.

Incurioscisce invece un’associazione che si vuole “nazionale”. Non tanto perché, a mia conoscenza, non ci sia suo uguale in altri paesi, quanto per la funzione egemonica che una tale associazione vuole svolgere. Il fatto che all’estero, anche in paesi dove i Teacher e i Leader sono decine di volte superiori che da noi, non ci siano associazioni “nazionali” non è per forza un indizio della loro inutilità o pericolosità. Potrebbe essere una genialata tutta italiana da annoverarsi tra gli infiniti strumenti che il dr Kataria invita a cercare e usare. Perché no?

         Non è importante se nessuno ci imita. Forse però hanno qualche motivo per non farlo. E probabilmente hanno ragione a non percorrere questa via… gerarchica. Sì, perché ci sono delle pretese che suonano male alle orecchie di chi in questo movimento vuole solo giocare e divertirsi diffondendo benessere. Dichiararsi “ufficiali” significa che c’è qualcosa di ufficioso? Nello Yoga della risata del dr Madan Kataria ogni Teacher certificato da lui è “ufficiale”. E ogni Leader è ufficiale quando sul suo certificato c’è la firma del dr Kataria e quella di un suo Teacher. Tutto qui è così ufficialmente semplice! Senza ossessioni o bisogno di registrazione di marchi.

         Cosa significa poi che un’associazione è “affiliata”? Ogni Teacher è… figlio di Madan Kataria. Ed è lo stesso fondatore che raccomanda ai suoi Teacher di considerare i loro Leader come dei… figli. Anomalie linguistiche che all’estero si guardano bene dall’imitare. E come dar loro torto? Quando poi si ha bisogno di urlare la propria identità (le parole in maiuscolo nel web sono infatti come gridate) si tradisce la propria insicurezza. Indizio poco incoraggiante per una pretesa di leadership.

         Certo, alla base di un’associazione “nazionale” potrebbe esserci il lodevole intento di offire un servizio di visibilità a quanti, Teacher e Leader, non hanno un blog o un sito attraverso il quale far conoscere lo Yoga della risata e le proprie iniziative. Naturlamente la quota di adesione dovrebbe essere proporzionata ai servizi offerti. Cosa non scontata.

        Tuttavia, se il dr Kataria stesso offre la disponibilità del suo staff a fornire un sito web predisposto alla causa per una cifra molto ragionevole, si deduce che il Laughter Yoga International non inclina particolarmente verso un modello di organizzazione associativa.

      www.yogadellarisata.eu   

Da incallito ottimista e aperto a tutto ciò che può portare alla diffusione dello Yoga della risata penso comunque che anche un’associazione “nazionale” potrebbe essere di qualche utilità, almeno a qualcuno. Acquisito evidentemente il livello nazionale degli statuti, si dovrebbe però assolutamente prevedere un’assemblea di tutti i soci, annuale e regolarmente convocata. Va dato per scontato poi un direttivo e un presidente: cariche queste irrinunaciabilmente elettive e a scadenza.

         Un’Associazione Nazionale così strutturata sarebbe una vera e propria un’organizzazione, con organi di rappresentanza e di controllo, con una burocrazia, con una democrazia interna trasparente. Con una newsletter quindicinale o mensile. Con interventi di qualità. Con tante altre cose… non escluse discussioni un po’ da condominio, compresi i sentimenti meno nobili.

         A parer mio, anche certamente con il rischio inevitabile che lo Yoga della risata perda la sua freschezza di gioco divertente e utile alla salute dove ciò che conta sono solo le belle emozioni. Ci sarebbero invece delle direttive. E qualcuno che le impartisce. Figuriamoci! Cosa che non fa neanche il fondatore. Ci sarebbero delle norme e dei regolamenti. Inevitabilmente, dei soci più soci di altri.

         Che botta terribile alla spontaneità! Qualcuno che comanda e altri messi in riga ad eseguire. E, ahimé, un clima tanto diverso da quello della limpida giocosità infantile con rigurgiti di dinamiche “adulte” poco felici.

         No, non fatecimi pensare. Scenari più depressivi che ridanciani! Meglio di no, grazie.

         Ridiamo senza presidenti.

         Liberi.