Stelle che ridono
Stelle che ridono!
Tra qualche giorno sarà la Giornata Mondiale della Risata Per la Pace.
Voglio compiere un miracolo.
Voglio quello che il Piccolo Principe desiderava… delle stelle che sanno ridere
Io riderò in una di esse…
Saremo uniti
Sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Accadrà.
Se lo vogliamo con tutte le nostre forze creeremo… delle stelle che sanno ridere
“Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!“
“Ometto caro, hai avuto paura…” Aveva avuto sicuramente paura! Ma rise con dolcezza: “Avrò ben più paura questa sera…”
Mi sentii gelare di nuovo per il sentimento dell’irreparabile. E capii che non potevo sopportare l’idea di non sentire più quel riso. Era per me come una fontana nel deserto.
“Ometto, voglio ancora sentirti ridere…”
Ma mi disse: “Sarà un anno questa notte. La mia stella sarà proprio sopra al luogo dove sono caduto l’anno scorso…”
“Ometto, non e’ vero che e’ un brutto sogno quella storia del serpente, dell’appuntamento e della stella?…”
Ma non mi rispose. Disse: “Quello che e’ importante, non lo si vede…”
“Certo…”
“È come per il fiore. Se tu vuoi bene a un fiore che sta in una stella, è dolce, la notte, guardare il cielo. Tutte le stelle sono fiorite”.
“Certo…”
“È come per l’acqua. Quella che tu mi hai dato da bere era come una musica, c’era la carrucola e c’era la corda… ti ricordi… era buona”.
“Certo…”
“Guarderai le stelle, la notte. È troppo piccolo da me perché ti possa mostrare dove si trova la mia stella. E’ meglio così. La mia stella sarà per te una delle stelle. Allora, tutte le stelle, ti piacerà guardarle… Tutte, saranno tue amiche. E poi ti voglio fare un regalo…”
Rise ancora.
“Ah! Ometto, ometto mio, mi piace sentire questo riso!”
“E sarà proprio questo il mio regalo… sarà come per l’acqua…”
“Che cosa vuoi dire?”
“Gli uomini hanno delle stelle che non sono le stesse. Per gli uni, quelli che viaggiano, le stelle sono delle guide. Per altri non sono che delle piccole luci. Per altri, che sono dei sapienti, sono dei problemi. Per il mio uomo d’affari erano dell’oro. Ma tutte queste stelle stanno zitte. Tu, tu avrai delle stelle come nessuno ha…”
“Che cosa vuoi dire?”
“Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!”
E rise ancora.
“E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte la finestra, così, per il piacere… E i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo.
Allora tu dirai: “Si, le stelle mi fanno sempre ridere!” e ti crederanno pazzo.
“T’avrò fatto un brutto scherzo…”
E rise ancora.
“Sarà come se t’avessi dato, invece delle stelle, mucchi di sonagli che sanno ridere…”
E rise ancora.
E’ tutto un grande mistero! Per voi che pure volete bene al piccolo principe, come per me, tutto cambia nell’universo se in qualche luogo, non si sa dove, una pecora che non conosciamo ha, si o no, mangiato una rosa.
Guardate il cielo e domandatevi: la pecora ha mangiato o non ha mangiato il fiore?E vedrete che tutto cambia…
Ma i grandi non capiranno mai che questo abbia tanta importanza”.