Memento audere semper
Memento audere semper!
Ricordati di osare sempre! Wow! Finalmente una bella botta salutare alla nostra memoria. Ci ricordiamo di un sacco di cose a dir poco banali e scordiamo una della azioni più potenzianti e straordinarie che possiamo fare. Che teste, siamo. Perdona se nella mia foga ti coinvolgo: parlo naturalmente di me e per me, ma qualcosa mi dice che la mia esperienza di smemorato non è poi così unica e originale.
A ben guardare, una botta anche terapeutica perché ricordarsi di osare sana la pigrizia e l’ignavia con cui non infrequentemente attraversiamo tante insipide giornate di lavoro: che spreco di tempo e di vita ad aumentare soltanto il volume della nostra insoddisfazione! Non neghiamolo e, se anche tu sei come, scorgi nelle tue settimane, spesso non diverse l’una dall’altra, quella tiepidezza e quell’inconsistenza allungarsi come ombre sbiadite sulle ore che passano. A sera allora, ti ritrovi con gli occhi stanchi e sfatti, appannati ancora una volta dalla nebbia che quella routine quotidiana che odora di mediocrità ti ha lasciato per il riposo della notte. Ingratitudine avvilente.
Non rassegniamoci, è una condizione che possiamo cambiare. Anzi, meglio se lo facciamo il prima possibile aprendo le porte ad un fresca ventata di corroborante novità. Scuotiamo la memoria dal suo torpore chiamandola all’impegno costante di supportarci nel nuovo corso della nostra attività, qualunque essa sia. Ricordiamoci di osare, ma per farlo dovremo aver capito bene cosa significa quel verbo latino di cui si dice: audere, appunto.
Potrebbe già bastare non essere timidi, smettendo di dare segnali a noi stessi e al mondo di imbarazzante insicurezza. Lo abbiamo sperimentato più volte che “chi domanda timorosamente insegna a rifiutare”. Osare va di molto oltre ed è il segnale chiaro e forte della fiducia in se stessi e nella vita. Esprime senza troppe parole che si crede di farcela. D’altro canto, la fiducia ferma e convinta in se stessi è ciò che distingue i molti dai pochi che ottengono il risultato cercato e voluto. Ancora una volta e di più ci soccorre e sostiene la saggezza antica: “riescono perché sono convinti di riuscire“.
Scegliamo di aprire la mente e il cuore ad un nuovo atteggiamento mentale. Meglio ancora, chiamiamolo atteggiamento … vitale. Sì, possono, perché pensano di potere, ce la faranno perché in cuor loro pensano di potercela fare. Impariamo questo adagio del poeta e imprimiamolo a fuoco nei nostri pensieri. Poi diventa emozione che infiamma di energia potente tutto il nostro dire e il nostro fare, il nostro avere. In primis, espande e innalza il nostro essere.
Coraggio, dunque. Chiediamo alla nostra memoria di ricordarci la nostra dignità di persone che aspirano alla felicità: che per essa e con essa siano audacemente le nostre scelte quotidiane. Rassicuriamo le resistenze che ci sussurrano stagnate prudenza: osare non significa essere temerari. Saremo audaci con la lucidità di chi ama la vita e per essa spende con entusiasmo e fervore suoi giorni. Confortiamo con serenità chi ci può giudicare insensati a lasciare il certo per l’incerto: saremo spregiudicati per amore! Non faremo nulla che non sia pura proattività; non diremo nulla che non sia per rendere migliore il nostro ambiente; non saremo niente che non produca convergenza all’unità.
Oseremo varcare le colonne d’Ercole del Noto per avventurarci nel viaggio dell’Eroe: Chiamati all’avventura, attraverseremo la Soglia. Nelle avversità che incontra nella sua discesa, l’Eroe che è ciascuno di noi farà esperienza del Mentore e della Tentazione. Al Fondo di un mondo Sconosciuto, quando tutto sembra perduto … apparirà l’Oracolo. Da lì inizia la Trasformazione che accompagna la Redenzione e il viaggio di Ritorno nel Conosciuto. Eccolo, eccoci: Fieri di aver osato e di poter raccontare quel che della nostra umanità abbiamo scoperto. Il premio sarà quanto abbiamo appreso da quell’esperienza di coraggio: il vero amore per sé e gli altri.
Sono persuaso che il massimo dell’appagamento lo otterremo poi quando l’audacia diventerà un’abitudine. Osare sempre! Ti dà una marcia in più, tanto nella tua vita privata quanto nella tua attività professionale, qualunque essa sia. Una volta sperimentato che la “fortuna aiuta gli audaci”, (e che il pigro si ostacola da solo) sentirai battere forte il cuore per il desiderio di attraversare nuove soglie ed esplorare sempre più a fondo le meraviglie del tuo mondo interiore, dove giacciono scrigni con ricchezze dal valore inestimabile. E avrai la dea bendata dalla tua parte, perché la fortuna sembra proprio invitare ad essere volitivi e coraggiosi davanti a qualsiasi tipo di evento, anche il più terribile e imprevisto.
Si fa strada nell’animo il sentimento che la sorte è amica. Il fato è dalla parte di coloro che osano e sanno prendere impavidi e fiduciosi gli opportuni rischi. Una storia lunga dunque, di una convinzione che va dagli antichi fino al monito dannunziano. E dietro tutto questa saggezza brilla la regale luce di sua maestà Il Coraggio.
Una volta ho letto che il coraggio non sempre è il ruggito del leone. A volte è la calma voce della sera che dice: “Domani proverò ancora”.
Questa è la vera audacia. Perseverante e indomita. Ed ecco perché vale la pena ricordarsi di osare sempre.
Perché osando, Tu diventi te stesso.
Solo al quel punto fai davvero la differenza.
Un abbraccio sempre grande,
Mauro Turrini